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IL CICLO MESTRUALE

Si chiama “ciclo” in quanto è la successione di una serie di fasi che si ripetono ciclicamente nella donna dalla pubertà ai, circa, 50 anni, fino al sopraggiungere della menopausa. Il ciclo è il processo di maturazione della cellula uovo e la mestruazione. La durata di tale ciclo può variare dai 22/25 giorni ai 30/32 giorni.

Durante il ciclo mestruale si hanno modificazioni che interessano contemporaneamente il follicolo ooforo e l’utero. La prima fase del ciclo è la preovulazione, che segue immediatamente la fine del ciclo mestruale precedente (l’uovo contenuto nel follicolo completa la meiosi I). Durante la preovulazione il follicolo ooforo, contenuto nell’ovaio e contenente l’uovo, si accresce e si sposta sulla superficie dell’ovaia. Tale fase ha una durata di 12/14 giorni a partire dall’inizio della mestruazione  precedente. La fase successiva è l’ovulazione: il follicolo ooforo scoppia e l’uovo esce dall’ovaia. Successivamente l’uovo scende lungo la tuba di Falloppio aiutato dal movimento delle ciglia, e alla fine arriva all’utero. La discesa dell’uovo avviene in circa 48 ore. Solo durante questo periodo l’uovo può essere fecondato. La fecondazione dell’uovo avviene di regola nella parte inferiore dell’ovidotto. L’ingresso dello spermatozoo avvia nel nucleo dell’uovo la meiosi II, che rende l’uovo maturo per la fecondazione. L’ultima fase del ciclo è la postovulazione: il follicolo ooforo scoppiato si trasforma in un ammasso giallastro pieno di grasso, denominato corpo luteo. Se l’uovo viene fecondato il corpo luteo permane nell’ovaio e produce ormoni che regolano lo svolgimento della gravidanza, altrimenti, se l’uovo non viene fecondato, il corpo luteo viene riassorbito dall’ovaia. Durante il ciclo mestruale il follicolo produce ormoni. Nella fase di preovulazione esso libera ormoni estrogeni, in quantità progressivamente crescente. Quando il follicolo si trasforma in corpo luteo, si liberano in parte ancora estrogeni, ma soprattutto un altro ormone, il progesterone, la cui concentrazione aumenta nella fase postovulatoria, mentre contemporaneamente cala la quantità degli estrogeni. Parallelamente alle trasformazioni del follicolo ooforo anche l’utero va incontro a modificazioni per prepararsi ad accogliere l’eventuale uovo fecondato. Le trasformazioni a carico dell’endometrio (lo strato più superficiale della mucosa uterina) dipendono dal tasso di estrogeni e progesterone presenti nel sangue. La concentrazione di estrogeni aumenta progressivamente nella preovulazione. Gli estrogeni stimolano l’ispessimento dell’endometrio e dello strato più profonda della mucosa uterina. Nella fase postovulatoria il tasso di progesterone aumenta e induce l’endometrio a ispessirsi ulteriormente e a produrre sostanze necessarie a mantenere in vita lo zigote (cellula fecondata). Una grande quantità di sangue affluisce alla mucosa. Se avviene l’impianto dell’uovo fecondato, il corion embrionale comincia a produrre la gonadotropina corionica umana (HGC), che stimola il corpo luteo a continuare l’emissione di progesterone e contemporaneamente di blocca il ciclo mestruale. Se la gravidanza non si verifica, il corpo luteo degenera e la caduta del tasso di estrogeni e progesterone nel sangue provoca lo sfaldamento della mucosa dell’utero e la conseguente mestruazione. Durante la fase mestruale, che ha una durata media di 5 giorni, la mucosa uterina ispessita e riccamente permeata di sangue è eliminata all’esterno. L’utero ritorna nelle condizioni iniziali e il ciclo riprende con la maturazione di un altro uovo. Convenzionalmente la durata del ciclo mestruale si calcola a partire dal primo giorno della mestruazione. In realtà da un punto di vista fisiologico la mestruazione è la fase finale del ciclo, perché segue l’ovulazione e la degenerazione del corpo luteo.


                                                             i giorni del ciclo mestruale

Nel corso del ciclo mestruale il follicolo ooforo e l’utero vanno incontro a profonde modificazioni e vengono prodotti in sincronismo. Tutte le fasi del ciclo mestruale sono regolate con estrema precisione dall’ipofisi (ghiandola endocrina situata alla base del cranio), essa controlla tutto il ciclo per mezzo delle gonadotropine. Le gonadotropine sono l’ormone follicolostimolante (FSH), l’ormone luteinizzante (LH) che vengono sintetizzati dall’ipofisi e la prolattina (LTH) prodotto dal corion embrionale e dalla placenta. FSH agisce sul follicolo provocandone la maturazione. L’LH entra in azione massicciamente durante la gravidanza. La prolattina concorre a mantenere elevato il tasso di progesterone nel sangue e stimola la produzione del latte. Il ciclo mestruale è regolato da meccanismi di retroazione negativa che si stabiliscono tra ipofisi e gonadi (organi femminili adibiti alla riproduzione =ovaie). La produzione di FSH è condizionata dalla quantità di estrogeni nel sangue. Nella fase preovulatoria l’FSH stimola la produzione di estrogeni. Quando la quantità di estrogeni raggiunge certi livelli , scatta la retroazione negativa e l’ipofisi è inibita e non rilascia più FSH. Alla fine della fase postovulatoria, a seguito della diminuzione degli estrogeni, la quantità di FSH torna a crescere. Analogo meccanismo coinvolge l’LH. L’aumento del progesterone inibisce il rilascio di LH da parte dell’ipofisi. La diminuzione di progesterone provoca la liberazione di LH. In gravidanza i livelli di estrogeno e progesterone devono mantenersi elevati per garantire lo sviluppo ormonale. Bisogna quindi aggirare il meccanismo di retroazione negativa che riguarda questi ormoni per evitare che il loro tasso diminuisca e si abbia la mestruazione. Le cellule del corion embrionale secernono la gonadotropina corionica, cheimpedisce al corpo luteo di degenerare. Il corpo luteo continua a produrre progesterone nei primi tre mesi di gravidanza. La menopausa è la condizione ormonale che si stabilisce al termine dell’età feconda. Durante la menopausa cessano l’ovulazione e il ciclo mestruale perché si arresta la produzione di estrogeni. Esistono farmaci che mimano tale stato agendo sull’ormone GnRH che è l’ormone di rilascio ipotalamico delle gonadotropine (detto anche "LHRH") secreto nell’ipofisi, per questo tali farmaci sono anche detti ANALOGHI DELLE GONADOTROPINE (per esempio l’Enantone).


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