VITAMINA D : 7 sintomi che indicano una carenza

La vitamina D è un gruppo vitaminico di 5 pro-ormoni, semplicemente denominati D1, D2, D3, D4 e D5, che hanno come caratteristica comune il fatto di essere liposolubili, di attivarsi alla luce del sole e di avere analoghe funzioni nell’organismo, oltre ad avere una struttura molecolare molto simile fra loro. Chimicamente, i loro nomi sono:
vitamina D1 : composto di ergocalciferolo e lumisterolo
vitamina D2 : ergocalciferolo
vitamina D3 : colecalciferolo
vitamina D4 : diidroergocalciferolo
vitamina D5 : sitocalciferolo
Il fatto che la vitamina D, o meglio i suoi 5 composti, siano pro-ormoni significa che si tratta di sostanze inattive che possono essere trasformate in ormoni (attivi) dal nostro corpo.
Gli ormoni sono sostanze che stimolano o regolano alcune funzioni: il loro nome deriva dal greco e significa “mettere in movimento”, ed è quello che un ormone in pratica fa rispetto alle cellule per le quali la sua funzione è progettata.
Abbiamo così ad esempio gli ormoni della crescita, che permettono l’allungamento delle ossa e l’aumento di volume dei tessuti conseguente; gli ormoni sessuali e dell’ipofisi, che innescano numerose attività, comprese quelle connesse con la riproduzione, come ad esempio l’ovulazione e l’allattamento, gli ormoni surrenali come l’ adrenalina, che ci prepara alle reazioni d’emergenza come quella di attacco o fuga.
 

La vitamina D, comprendendo tutte e cinque le sostanze classificate sotto questo nome, è un pro-ormone coinvolto sostanzialmente nei processi fisiologici che riguardano il calcio.
La scoperta della vitamina D risale al 1919, quando ci si accorse che le condizioni dei bambini rachitici miglioravano se esposti ai raggi solari. Successivamente, gli studi proseguirono fino a quando non si identificò esattamente quale fosse il composto responsabile della salute delle ossa, cosa che avvenne nel 1930 da parte di Windaus.

Vitamina D: le proprietà

Innanzitutto, la vitamina D protegge lo scheletro e il sistema nervoso, poiché permette al nostro intestino di assorbire il calcio.
Con un corretto assorbimento del calcio abbiamo ossa sane sia durante la crescita, sia nell’età adulta ma specialmente dopo la menopausa, quando molte donne si trovano ad affrontare il problema dell’osteoporosi.
In Italia, circa il 76% delle donne dopo la menopausa ha una carenza di vitamina D e questo è uno dei fattori che spiega la diffusione dell’osteoporosi. La vitamina D infatti permette non solo l’assorbimento del calcio ma anche un corretto processo di deposito del calcio nelle ossa. Il calcio è l’elemento più diffuso nel nostro corpo ed è indispensabile per la salute delle ossa ma anche dei denti.
È anche indispensabile per trasmettere correttamente gli impulsi nervosi ai muscoli: un buon livello di calcio previene crampi e problemi muscolari; anche il cuore è un muscolo e se il calcio viene a mancare o è a livelli troppo bassi avremo dei problemi nella contrazione cardiaca.
Il calcio poi è uno dei due “messaggeri” che permette la corretta comunicazione fra gli ormoni della crescita e i tessuti bersaglio: con poco calcio si cresce male (ritardi nell’accrescimento e malformazioni).
Un’altra importante proprietà della vitamina D riguarda la salute della pelle. In caso di pelle secca, infatti, uno dei rimedi è l’assunzione di vitamina D.
La vitamina D viene raccomandata anche in caso di crampi e dolori muscolari e può essere utile per alleviare i sintomi della sindrome premestruale e i dolori addominali durante le mestruazioni.


Vitamina D : gli alimenti (dove si trova)

Nonostante la vitamina D venga sintetizzata dalla pelle del corpo esposta ai raggi solari, è possibile assumerla anche attraverso gli alimenti, specialmente nei casi in cui si sia obbligati a non uscire di casa per lungo tempo (ad esempio durante  ricoveri ospedalieri prolungati).
In questi casi va fatta attenzione a non superare la dose giornaliera raccomandata, poiché ci possono essere gravi problemi dovuti a un eccessivo accumulo della vitamina.
Ricordiamo che alle nostre latitudini, sono sufficienti 15 minuti al giorno esponendo viso, mani e avambracci al sole per avere tutta la vitamina D che serve a coprire il fabbisogno quotidiano e ad avere una scorta sufficiente anche per i mesi invernali.
Gli alimenti che contengono la vitamina D sono i seguenti e i valori sono espressi in microgrammi:

olio di fegato di merluzzo: 250 µg ogni 100 grammi
sgombro sotto sale: 25 µg ogni 100 grammi
carpa: 24 µg ogni 100 grammi
anguilla: 23 µg ogni 100 grammi
trota: 19 µg ogni 100 grammi
salmone  epesce spada: 17 µg ogni 100 grammi
sgombro e storione: 16 µg ogni 100 grammi
pesce gatto e uova di pesce: 12 µg ogni 100 grammi
dentice: 10 µg ogni 100 grammi
tonno: 6 µg ogni 100 grammi
tuorlo d’uovo: 5 µg ogni 100 grammi
sardine sott’olio: 5 µg ogni 100 grammi
funghi secchi: 4 µg ogni 100 grammi
cereali tipo corn flakes: 3 µg ogni 100 grammi
pesce persico, caviale e sogliola: 3 µg ogni 100 grammi
pancetta e costine: 2 µg ogni 100 grammi
latte: 2 µg ogni 100 grammi
uovo di gallina: 2 µg ogni 100 grammi
uovo di oca e di anatra: 1,7 µg ogni 100 grammi
burro: 1,5 µg ogni 100 grammi
latte di capra: 1,3 µg ogni 100 grammi
biscotti secchi e latte di soia: 1,2 µg ogni 100 grammi
latte di riso: 1 µg ogni 100 grammi

Vitamina D: come si misura

La vitamina D si misura attraverso gli esami del sangue, con un semplice prelievo di sangue venoso dal braccio.

Vitamina D: valori di riferimento

I valori normali di vitamina D nel sangue sono compresi fra 10 e 30 milligrammi per millilitro di sangue anche se lo ricordiamo per correttezza, ci sono differenti metodi di misura della vitamina D e ciò rende difficile stabilire dei livelli di riferimento universali.
Poiché il nostro corpo è in grado di sintetizzare la vitamina D in autonomia, una normale esposizione al sole è sufficiente per avere tutta la vitamina D necessaria alle nostre funzioni fisiologiche: essa infatti viene sintetizzata nella pelle e poi distribuita all’intero organismo.


Tuttavia, la scarsa esposizione alla luce del sole di molte persone, soprattutto in Italia, rende la carenza di vitamina D molto diffusa, perciò se si teme di incorrere in una carenza di tale vitamina si può assumerla attraverso gli alimenti. In questo caso, la dose giornaliera raccomandata di vitamina D varia a seconda dell’età e si può riassumere così:

lattanti e bambini: 0-13 anni 5 µg;
ragazzi: 14-18 anni 5 µg;
adulti: 19-50 anni 5 µg;
anziani: 51-70 anni 10 µg;
oltre i 71 anni: 15 µg;

Vitamina D: controindicazioni / effetti collaterali

L’eccesso di vitamina D può comparire se ne assumiamo troppa attraverso gli alimenti o attraverso gli integratori alimentari. La vitamina D, come tutte le vitamine liposolubili, può dare dei problemi da eccesso di accumulo, poiché è più difficile da eliminare rispetto alle vitamine idrosolubili, i cui eccessi vengono eliminati facilmente attraverso le urine.
L’eccesso di accumulo non avviene mai in caso ci si limiti a sintetizzare vitamina D con la semplice esposizione ai raggi del sole. Nel caso di assunzione di alimenti o integratori della vitamina D, un eccesso nel corpo può provocare:

ipercalcemia: si tratta di un eccesso di calcio nel sangue e in molti pazienti è asintomatica. In altri può provocare nausea e vomito, stipsi, dolore addominale, problemi di irritabilità e confusione, stupore e anche coma;
nausea, vomito, inappetenza e diarrea: sono i sintomi che possono comparire in molti casi di intossicazione e si presentano spesso anche nel caso di un eccesso di vitamina D nell’organismo, quando il corpo cerca di rigettare la sostanza;
aritmie cardiache: poiché la vitamina D regola il contenuto del calcio, che influisce sulle contrazioni muscolari, comprese quelle cardiache, un eccesso di vitamina D porta a scompensi a livello di tutti i muscoli. Gli scompensi a livello del cuore sono particolarmente gravi;
calcificazione dei tessiti molli: troppa vitamina D porta ad una eccessiva calcificazione non solo delle ossa ma anche dei tessuti che dovrebbero invece mantenere una certa elasticità, come ad esempio cartilagini e tendini. In questo caso abbiamo difficoltà e dolore nei movimenti;
calcoli renali: possono comparire con l’eccesso di vitamina D soprattutto nel caso in cui si assumano in concomitanza integratori di calcio.

Vitamina D: interazioni

Alcuni farmaci diminuiscono la funzionalità della vitamina D o richiedono dei supplementi di vitamina D a causa dei loro effetti collaterali:
  • i cortisonici e i corticosteroidi possono portare ad osteoporosi, perciò è utile aumentare il dosaggio di vitamina D, meglio se sotto controllo medico;
  • i lassativi riducono l’assorbimento intestinale di tutti i nutrienti, compresa la vitamina D.
Altri farmaci richiedono cautela nell’uso di integratori di vitamina D e nell’assunzione di alimenti ad alto contenuto di vitamina D (soprattutto olio di fegato di merluzzo):
  • chi usa colestiramina deve distanziare il più possibile l’assunzione del farmaco e quella degli integratori di vitamina D;
  • chi usa la digossina è bene che non assuma integratori di vitamina D perché è a maggiore rischio di ipercalcemia;
  • chi usa diuretici rischia un innalzamento dei livelli di vitamina D e una possibile comparsa di ipercalcemia

Vitamina D: i 7 sintomi di carenza. Le conseguenze. 

Iniziamo dalle conseguenze che derivano da una carenza accentuata di Vitamina D nel nostro organismo. Le più gravi sono sostanzialmente tre:

problemi alle ossa: la carenza di vitamina D porta a carenza di calcio e quindi a ossa più fragili, osteoporosi e facilità di fratture, soprattutto nei luoghi più fragili ed esposti, come i polsi.
rachitismo: è una malattia che colpisce i bambini durante l’accrescimento e provoca una ossificazione incompleta e deformità dello scheletro;
tetania: è una patologia caratterizzata da crampi, spasmi, dolori muscolari e tremori

Ma come possiamo sospettare una carenza di Vitamina D nel nostro organismo ancor prima di compiere le opportune analisi cliniche per certificarlo? Ecco 7 indizi di carenza di Vitamina D
    1. Pelle scura. Come ha spiegato il Dr. Holick, il pigmento della pelle agisce come un filtro naturale. Più pigmento si ha, più tempo è necessario stare sotto il sole per produrre quantità giusta di vitamina D. Gli afro-americani sono più a rischio di carenza di vitamina D e hanno bisogno fino a 10 volte di più di esporsi al sole per produrre la stessa quantità di vitamina D rispetto ad una persona dalla pelle bianca.
    2. Ti senti spesso stanco, debole e depresso. La serotonina, l’ormone associato con umore positivo, aumenta con l’esposizione alla luce e regredisce quando l’esposizione al sole diminuisce. Nel 2006, gli scienziati hanno valutato gli effetti della vitamina D sulla salute mentale di 80
      pazienti anziani e dallo studio è emerso quelli che avevano bassi livelli di vitamina D erano 11 volte più inclini a essere depressi rispetto a quelli che prendevano integratori di vitamina D.
    3. Hai più di 50 anni. Si stima che oltre il 95% degli anziani può essere carente di vitamina D, non solo perché tendono a passare un sacco di tempo in ambienti chiusi, ma anche perché ne producono meno quando si espongono al sole (una persona di età superiore ai 70 produce circa il 30% in meno di vitamina D di una persona più giovane con la stessa esposizione al sole).
    4. Sei sovrappeso. La vitamina D è una vitamina liposolubile simile ad un ormone, per cui il grasso corporeo agisce come un “pozzo” che attira tutta la vitamina D in circolo. Se sei in sovrappeso o obeso, è quindi molto probabile che avrai bisogno di più vitamina D rispetto a una persona magra – e lo stesso vale per le persone con elevati pesi corporei a causa della massa muscolare.
    5. Hai dolori alle ossa. Secondo il Dr. Holick, coloro che vanno dal medico per dolori alle ossa e affaticamento finiscono per essere diagnosticati come avere la fibromialgia o la sindrome da stanchezza cronica. “Molti di questi sintomi sono classici segni di deficit di vitamina D osteomalacia, che è diversa dalla carenza di vitamina D che causa l’osteoporosi negli adulti”, dice. “Quello che sta succedendo è che la carenza di vitamina D provoca un difetto nel mettere il calcio nella matrice di collagene nel vostro scheletro. Di conseguenza hai i dolori alle ossa.
    6. Ti suda la testa. Secondo il Dr. Holick, uno dei primi, classici segni di carenza di vitamina D è una testa sudata. Infatti i medici chiedevano alle nuove madri se i loro neonati avessero la testa seduta per questo motivo. Una sudorazione eccessiva nei neonati a causa di irritabilità neuromuscolare è ancora descritto come un comune sintomo precoce di carenza di vitamina D.
    7. Hai problemi intestinali. La vitamina D è una vitamina liposolubile, il che significa che se si ha una disfunzione gastrointestinale probabilmente non sarai in grado di assorbire bene i grassi, con un conseguente minore assorbimento di vitamine liposolubili come la vitamina D. I disturbi gastrointestinali che danneggiano l’assorbimento dei grassi in particolare sono il morbo di Crohn, celiachia, chi è sensibile al glutine e chi ha l’intestino infiammato.
    https://www.analisidelsangue.net/vitamina-d/

Nessun commento:

Posta un commento