Colpisce 3 milioni di donne in Italia, 14 in Europa e 150 nel mondo ma per diagnosticarla servono 12 anni. Al Parlamento Europeo il 20 febbraio un convegno promosso dall’eurodeputato Damiano Zoffoli per fare il punto su quello che è diventato un problema sociale
Stop all’indifferenza per una malattia subdola, cronica e spesso invalidante, che colpisce 3 milioni di donne in Italia, 14 in Europa e 150 nel mondo. Per far sentire la loro voce A.P.E. Onlus arriva fino al Parlamento Europeo. Grazie all’ attenzione dell’Eurodeputato Damiano Zoffoli, il 20 febbraio a partire dalle ore 11, l’Associazione Progetto Endometriosi presieduta da Annalisa Frassineti, sarà la prima in Europa a partecipare alla conferenza di sensibilizzazione sul tema dal titolo “Endometriosi: conoscerla per affrontarla”.
L’iniziativa, la prima da sempre, promossa da Zoffoli unitamente all’A.P.E. Onlus, nasce per aumentare nei paesi europei e nell’opinione pubblica, la consapevolezza di come l’endometriosi rappresenti oggi un vero e proprio problema sociale. Per avere una diagnosi servono dai 7 ai 12 anni e in questo lasso di tempo chi ne soffre si sente smarrita, con l’autostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro messi a dura prova. L’endometriosi si presenta con una frequenza del 10-15% delle donne in età riproduttiva e può causare infertilità (30-40% dei casi).
Questo dato è molto importante, perché il calo demografico è un problema che riguarda oggi tutta l'Europa. Le malattie croniche (inclusa l’endometriosi) gravano sulla spesa sanitaria europea intorno ai 700 miliardi all'anno e hanno un peso anche sull’economia nazionale: il costo sociale medio annuo per chi soffre di dolore cronico in Italia è di almeno 4.557 €, di cui 1.400 € per i costi diretti a carico del Sistema Sanitario Nazionale (farmaci, ricoveri, diagnostica) e 3.156 € per costi indiretti (giornate lavorative perse, distacchi definitivi dal lavoro etc.). È stato stimato che almeno il 22% della popolazione colpita da dolore cronico soffre di depressione e ansia, a causa delle limitazioni causate da una quotidiana sofferenza, che compromette le relazioni familiari, sociali e interpersonali, provando così un grave senso di malessere e sfiducia verso il presente e il futuro (fonte ISAL).
L’A.P.E. Onlus (www.apeonlus.it), un gruppo di donne affette da endometriosi che si basa sul reciproco sostegno e conforto, ha fatto in 13 anni tanti passi per sensibilizzare, informare e aiutare ad affrontare una malattia dolorosa, che può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi; provocare dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile.
Alla prima conferenza sull’endometriosi al Parlamento Europeo interverranno in qualità di relatori: Jessica Fiorini, Vice Presidente A.P.E. Onlus, che presenterà l’Associazione Nazionale di Pazienti; Sara Beltrami, Consiglio direttivo A.P.E. Onlus, che parlerà di “Endometriosi malattia sociale: il punto di vista dell’A.P.E. su impatto, tutele e prevenzione”; Annalisa Pezzi, volontaria A.P.E. Onlus: “Endometriosi, una scomoda compagna di viaggio: la mia storia”. Interverranno anche Alexandra Bianco-Anil Consiglio direttivo e responsabile delle relazioni internazionali per EndoFrance -Association Francaise de Lutte contre l’Endometriose: “Endometriosis situation in France presented by ENDOFRANCE: a call for a better awareness and appropriate medical care”; Damiano ZoffoliMEP ENVI Committee, che ha già fatto un’interrogazione in Commissione Europea il 7 febbraio scorso; il Prof. Paolo Vercellini, Istituto “Luigi Mangiagalli”, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico Milano, Past President of World Endometriosis Society che tratterà il tema “Endometriosi, sintomi, diagnosi, terapie” e Marianne Takki Commissione Europea – Policy officer malattie non comunicabili, che darà un importante sostegno all’iniziativa. La giornata, che coinvolgerà autorità pubbliche, operatori sanitari e realtà di volontariato, mira a porre fine all’indifferenza verso l’endometriosi, sollecitando provvedimenti concreti da parte degli Stati membri.
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