Ciao
ragazze, facendo ricerche su internet ho trovato questo blog e mi piacerebbe
raccontare anche la mia storia…
Mi chiamo
Lisa ho 31 anni e HO L’ENDOMETRIOSI.
Il mio ciclo
è stato problematico da sempre, fin da quando ero ragazzina era doloroso e
molto abbondante, ho iniziato a stare male davvero a gennaio 2011, sentivo un dolore
alla schiena, nella parte sinistra, zona sciatica circa, inizialmente pensavo
di aver preso uno strappo poi ho notato che erano dolori ricorrenti e che
arrivavano sempre insieme al ciclo, ho fatto mille controlli prima di capire
cosa c'era che non andava, ogni mese tornava il dolore ed era sempre più forte
e col passare del tempo ho iniziato a
sentire molto male anche alla pancia, un dolore molto localizzato, come un ago,
sempre nella parte sinistra, continuavo a fare visite ma sembrava non esserci
niente di strano, poi i problemi sono
aumentati… per diversi giorni al mese, sempre a cavallo del ciclo, ho iniziato
ad avere difficoltà ad urinare, sentivo sempre lo stimolo ma ne facevo solo due
gocce e ovviamente mi gonfiavo tanto, anche liberare l’intestino era
estremamente difficoltoso, un dolore cosi forte….come se mi strappassero qualcosa,
piuttosto non la facevo, e non solo questo, dolori durante i rapporti e la
qualità della vita peggiorava sempre di più, in quei giorni non riuscivo a fare
attività fisica, anche andare in bicicletta o guidare era fastidioso, ho provato
diversi antidolorifici e antinfiammatori ma non passava mai.
La diagnosi
di endometriosi è arrivata nel 2013, mi sono informata da sola su internet, i
sintomi corrispondevano ai miei e ho cercato il nome di centri specializzati in
cui poi sono stata seguita.
A novembre 2014
mi sono finalmente operata dopo un anno di attesa, lo aspettavo questo
intervento, era come iniziare una nuova vita…volevo stare bene! All’apparenza sarebbe
dovuto essere un intervento piuttosto semplice, dagli esami precedenti si
vedeva un nodulo di 2cm in vagina e niente più, durante l’operazione invece ne
hanno trovati 5 tra utero e vagina, molto profondi e il piu grande era di 4 cm.
Le
complicazioni vere sono arrivate la notte successiva, mi sono svegliata per 2
volte con del sangue dalla vagina e attorno drenaggio, in pratica si erano
formati dei coaguli di sangue in pancia (il piu grande di 7cm) e il giorno dopo
mi hanno rioperato (sempre in laparoscopia) per toglierli, ho sperato fino all’ultimo
di non tornare in sala operatoria, ero ancora molto stanca dall’anestesia fatta
il giorno prima, mi ricordo che mentre mi stavano preparando per la sala io non
riuscivo a tenere gli occhi aperti dalla stanchezza e avevo tanta paura,
credevo di essere troppo debole per sopportare a cosi poca distanza un’alta
anestesia e un altro intervento. Mi sono debilitata tantissimo, ho perso molto
sangue, sono diventata fortemente anemica e qualunque cosa io facessi era
troppo stancante, non avevo le forze, non avevo appetito, poi dopo 10 giorni le
dimissioni, ero ancora molto debilitata ma contenta di tornare a casa…
A casa non sono
mai stata troppo bene, ho avuto delle perdite molto abbondanti di sangue che io
ho interpretato come ciclo nonostante avessi fatto l’enantone (mi dissero che
poteva arrivare un ciclo), poi è arrivata la febbre alta, ho fatto delle
analisi ma andava tutto abbastanza bene, quindi ho aspettato di andare al
controllo post operatorio dopo circa un mese dall’intervento per esporre tutti
i miei dubbi direttamente a chi mi aveva operato, anche perché nella mia città
non avevo un punto di riferimento di cui fidarmi davvero. Non ho mai fatto in
tempo ad arrivare a quel giorno, la notte prima del controllo post operatorio mi
sono svegliata (per grazia di Dio) ed il letto era pieno d sangue, mio marito
mi ha aiutato ad alzarmi e continuava ad uscire sangue dalla vagina come fosse
un rubinetto aperto, sono arrivata in bagno ma sono svenuta subito, per farvi
capire quanto è stata grossa l’emorragia che ho avuto vi dico solo che i medici
del 118 quando hanno avvertito l’ospedale del mio arrivo parlavano di 1 litro
di sangue perso tra letto e bagno. Mi
hanno ricoverato nell’ospedale della mia città ma forse hanno sottovalutato un
po quello che stava succedendo, mi hanno medicato con uno zaffo in vagina (una
garza di 5 mt imbevuta di tranex) e portato in camera in osservazione, tempo di
arrivare in camera e riparte un’altra emorragia fortissima (nonostante lo
zaffo) io perdo immediatamente i sensi e mi risveglio in sala operatoria
spaventata a morte!
Mi operano
d'urgenza, mi ricuciono in vagina dove sembrava che il tessuto non avesse
cicatrizzato e mi fanno 4 trasfusioni per via della grossa quantità di sangue
perso.
Dopo 2
giorni avevo già le carte di dimissioni pronte e prima che me le diano ho
un'altra emorragia, la storia si ripete, shock emorragico, io collasso, sala
operatoria d'urgenza, altre 3 trasfusioni e questa volta quando mi sveglio sono
terapia intensiva. Questo risveglio è stato orrendo! Ricordo di avere ancora il
tubo in gola, poi ho visto mia mamma e mia sorella, mi hanno stubato e la prima
cosa che ho detto è stata: Che cazzo è successo??
Scusate la
volgarità, mi avevano assicurato che ero a posto, che non sarebbe piu successo,
ero tranquilla e invece no, e invece ancora sangue, perché??? Le spiegazioni
sono state poche, di nuovo mi hanno ricucito in vagina ed ero in terapia
intensiva solo per essere monitorata 24 ore su 24.
Da questo
episodio in poi io e la mia famiglia abbiamo passato una settimana d'inferno,
dopo 1 giorno sono tornata in ginecologia ed ero sorvegliata a vista giorno e
notte dalla mia famiglia. Sapevo di non essere a posto, i medici non si
spiegavano da dove arrivava il problema, la mia testa mi dava l'impressione di
sanguinare anche se non era cosi, non mi muovevo dal letto per paura di avere
un'altra emorragia, volevo essere trasferita dove ero stata operata ma le mie
condizioni non erano stabili, il medico che mi ha operato di endometriosi era
in costante contatto con quelli della mia città, gli ha perfino detto cosa fare
ma sta di fatto che la situazione era poco chiara e apparte un’angiotac che ha
rilevato poco e niente di accertamenti in piu non me ne hanno fatti.
Le
infermiere mi avevano preso a cuore, avevano fatto un piccolo presepe nella
sala d’attesa del reparto e mi avevano consegnato Gesù bambino da portare allo
scoccare della mezzanotte di natale nel presepio ero emozionata, speravo mi
portasse bene...non ce l'ho fatta, alle 20:40 altra emorragia, c’erano i miei
genitori in camera con me, aspettavamo mio marito che avrebbe passato la notte
con me, ero così incazzata questa volta
che non sono neanche svenuta, ho dato indicazione ai miei urlando come una
matta : ‘babbo vai subito a chiamare l’infermiera! Mamma togli il tavolino dal
letto, alzami le gambe e sblocca le ruote del letto!’ a pensare mi viene da
ridere davo direttive anche alle infermiere, ho litigato con i medici perché non
ne potevo più, dovevano trovare una soluzione e se non erano competenti io
volevo andare dove ero stata operata, ero indiavolata!
Mi hanno
stabilizzato e tenuta in sala preoperatoria finch'è non è arrivato il primario (dopo
più di un’ora) Ho perso cosi tanto sangue quella notte che in totale mi hanno
fatto altre 6 trasfusioni di sangue e 4 di plasma, ero praticamente morta, quando
orami ero troppo debole sono intervenuti d'urgenza i chirughi che mi hanno
fatto una laparotomia e hanno trovato finalmente qual’era il problema…un'arteria
danneggiata in più punti dal primo intervento fatto!
Il giorno di
Natale l’ho passato di nuovo in terapia intensiva, incosciente perchè ero
tachicardica e avevo insufficienza respiratoria. Nel pomeriggio mi sono
svegliata, stordita, con un taglio di 30 cm in pancia, attaccata a tante
macchine, con sondino naso gastrico e l’ossigeno... ma viva!
Qui ho
capito! Ho capito quando avevo rischiato, quanto nella sfortuna sono stata
fortunata, non mi sentivo più padrona del mio corpo.
Sono stata
altri 8 giorni in chirurgia d'urgenza, immobile a letto, senza mangiare,
un'esperienza terribile, ho perso 8 kg ( e già da prima non ne avevo tanti da
poter perdere ) ho perso tutta la dignità e la femminilità, dovevo farmi
aiutare a fare tutto, mi guardavo allo
specchio e vedevo una faccia diversa, sofferente, ogni movimento era dolore, è
stato come morire e per qualche giorno non avevo la forza e neanche la voglia
di parlare e di tenere gli occhi aperti, ero solo stanca, di tutto.
Poi un po
alla volta ho iniziato a lottare, mio marito arrivava sempre col sorriso, mia
mamma mi massaggiava le gambe ogni giorno, mia sorella mi faceva ascoltare le
canzoni e mio babbo che è sempre stato di poche parole mi accarezzava la faccia…
coccolavano tutti e allora ho deciso di tornare a vivere, è stata dura, dopo
circa 10 giorni ho avuto anche una subocclusione intestinale, ma ce l'ho fatta.
Tutto questo
ha lasciato dei solchi che ancora devono appianarsi, delle paure, delle
insicurezze, ma ho anche ricevuto un dono bellissimo, una seconda vita, più
consapevole e soprattutto tanto coraggio.
Spero con
questa mia storia di dare coraggio a tutte le donne che ogni giorno combattono
con questa malattia subdola, ci può inginocchiare, ci può farci piangere, ma
noi siamo più forti, non deve mai toglierci il sorriso, la grinta e la voglia
di vivereLisa Romagnoli
Ciao cara lisa.dov e il centro?
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