Caro papà,
Sembra
ieri che tornavo a casa con il lavoretto fatto a scuola e la poesia da
recitarti, emozionata e orgogliosa e tu,che non sei mai stato incline a
queste cose mi ascoltavi attento dandomi sempre soddisfazione, oggi ho
quasi 30 anni, non faccio più i lavoretti a scuola e non imparo poesie
ma ti scrivo, ti scrivo perché se gli anni passano, la tua importanza
no.
Se mi guardo indietro provo una grande nostalgia di momenti che
non torneranno più ma che grazie a te posso portare nel bagaglio delle
mie esperienze.
Papà, il mio eroe quando ero bambina,
nonostante tutto il mio eroe ancora oggi....
Quanto ci somigliamo io e
te, stamattina mentre passavamo con la macchina hai notato un uomo a
terra alla fermata dell autobus e nonostante ci fossero due o tre
signore vicino a lui non hai esitato a fermarti, siamo scesi subito, ci
siamo guardati un attimo e abbiamo capito subito che l uomo anziano e
solo non era ubriaco ma stava male, solo io e te l abbiamo accarezzato,
gli abbiamo parlato, la tua tenerezza mi ha colpita ancora una volta,
hai sentito il suo battito e l hai accarezzato come se avessi già capito
la sua storia, un uomo solo abbandonato a se stesso, fuggito dal
reparto di una clinica dove a guardarlo bene non era tenuto neanche come
si dovrebbe. Il tuo grande rispetto per la dignità di un uomo mi
colpisce sempre, se oggi non esito a scendere quando qualcuno è in
difficoltà lo devo a te e a quello che mi hai insegnato molto più con
gli esempi che con le parole.
Sono nata "papona" da piccola volevo
addormentarmi solo in braccio a te e ti seguivo ovunque. Mi hai
insegnato a stare a galla in acqua, mi lasciavi e ti immergevi a fare
cozze, telline o altro, guardandomi da sotto ed io non avevo mai paura, a
tornare a riva facevo fatica, ero stanca e allora tu nuotavi con me
sulle spalle. Ci piace il mare mosso, giocavamo con le onde e io ridevo,
quanto ridevo papà. Ho poche foto insieme a te perché tu eri sempre
quello che le scattava e questo mi dispiace, così vado spesso a
riprendere le tue foto da giovane, quando io ancora non c ero e anche
se può sembrare folle mi spiace di non averti conosciuto prima.
Passare
del tempo con te non era semplice perché uscivi la mattina e tornavi la
sera, il lavoro ti teneva fuori casa e spesso visto che ero molto
vivace quando tornavi mamma ti faceva l elenco dei guai che avevo
combinato, così aspettavo con timore il tuo rientro ma tu stanco, facevi
finta di sgridarmi.
Poi ci sono le volte che ti ho fatto arrabbiare sul serio, ma anche di quei scontri duri ti sono grata.
Poi ci sono le volte che ti ho fatto arrabbiare sul serio, ma anche di quei scontri duri ti sono grata.
Sei
stato e sei un ottimo padre, hai trascorso la vita a guardarmi ma da un
metro di distanza mai invadente ma sempre pronto ad intervenire. Quando
venivo a confidarti qualcosa tu la sapevi già, l avevi già intuita.
Gli
anni sono trascorsi ed il nostro rapporto è andato a perfezionarsi come
i pezzi di un puzzle che combaciano, ho iniziato a venire da te a
parlare di qualsiasi cosa, e tu in ogni caso, anche quando potevo
imbarazzarti con le mie domande non mi hai mai lasciato senza risposte.
Non mi hai mai lodato eccessivamente, specialmente davanti alle persone e se un tempo l ho sofferto, oggi lo apprezzo. Apprezzo la sincerità e l oggettività con la quale ti approcci ai nostri confronti, anche se so che oggi sei un po meno severo per via delle mie malattie, quelle malattie che spesso hanno spento il tuo sorriso dandoti tanta preoccupazione. Quando abbiamo scoperto la prima patologia non avevo ancora 18 anni ed i ricoveri erano molto frequenti, papà quanta fatica hai fatto a venirmi a trovare?non sei mai mancato ma ho sempre respirato la tua insofferenza,quel senso di impotenza che non ti dava pace, allora quando c eri tu io sorridevo di più, mi facevo bella per quanto possibile in un ospedale e mi mostravo forte ai tuoi occhi perché la tua sofferenza mi faceva più male della mia.
Non mi hai mai lodato eccessivamente, specialmente davanti alle persone e se un tempo l ho sofferto, oggi lo apprezzo. Apprezzo la sincerità e l oggettività con la quale ti approcci ai nostri confronti, anche se so che oggi sei un po meno severo per via delle mie malattie, quelle malattie che spesso hanno spento il tuo sorriso dandoti tanta preoccupazione. Quando abbiamo scoperto la prima patologia non avevo ancora 18 anni ed i ricoveri erano molto frequenti, papà quanta fatica hai fatto a venirmi a trovare?non sei mai mancato ma ho sempre respirato la tua insofferenza,quel senso di impotenza che non ti dava pace, allora quando c eri tu io sorridevo di più, mi facevo bella per quanto possibile in un ospedale e mi mostravo forte ai tuoi occhi perché la tua sofferenza mi faceva più male della mia.
Ammetti
sempre che in quanto uomo non puoi capire fino in fondo i miei dolori
dovuti all'endometriosi,ma nei tuoi occhi vedo che se solo potessi ti
faresti carico di tutti i miei mali senza esitare.
Quando
ho fatto il test di gravidanza e ho scoperto di aspettare Noemi,sono
venuta subito da te, prima di chiunque altro e solo con te sono voluta
andare a fare le analisi e solo con te ho ritirato il referto delle beta
che confermavano la gravidanza, anche in quel caso tu mi hai
abbracciato fortissimo, sei stato il solo a non giudicare, l'unico a
guardarmi emozionato in silenzio; anche quando ho partorito e mi hanno
portata fuori con Noemi in braccio ho cercato subito il tuo sguardo e
anche se ero stremata dal parto tu hai avuto il coraggio di dirmi "
quanto sei bella"!
Quando ho avuto l'incidente e quel
pazzo che è scappato mi ha buttato sotto ad un fosso, non ho pianto
subito, ho realizzato soltanto di essere ancora viva e volevo andare a
lavoro, poi sei arrivato tu ed oltre ad accorgermi che non stavo in
piedi ho iniziato piangere, perchè solo in quel momento ho realizzato
che avrei potuto non vederti mai più.
Gli anni mi hanno
cambiata, e oggi parlo meno, allora quando ho i miei periodi no, tu mi
guardi in silenzio,rispettando il mio ma facendomi sempre intendere che
quando voglio, tu ci sei. Oggi hai così tanti pensieri dei tuoi che non
vorrei mai caricarti dei miei,oggi vorrei essere io a toglierti qualche
problema, ho imparato a fare come fai tu, ti osservo a distanza, senza
parlare e ho imparato a capirti lo stesso.
Non siamo
perfetti noi, anzi siamo pieni di difetti ma quando mi dicono "sei tutta
tuo padre" in qualsiasi senso intendano io mi inorgoglisco.
Ho
senza dubbio deluso tantissime delle tue aspettative, non ho certo
condotto finora una vita lineare, nei canoni degli standard ma tu non me
lo fai mai pesare, anzi quando nelle litigate più accese dici qualche
verità dura dopo ti vedo subito soffrire per averla detta.
Non
ho molte certezze in questa vita, una delle poche è quella che finchè
vivrai potrò sempre voltarmi indietro e ti troverò li, pronto a
sostenermi,insegnarmi, sorreggermi e consolarmi. Voglio dirti papà, che
per te sarà lo stesso, finchè vivrai io sarò sempre vicino a te. Voglio
ringraziarti per tutte le cose che mi hai insegnato, per tutte le cose
delle quali ti sei privato per noi figlie, per essere un padre presente e
sempre disponibile, perchè appoggi le mie battaglie, perchè quando ti
guardo e trovo il tuo consenso mi sento più forte.
Grazie a
te conosco l'importanza di un padre e non ho mai negato a mia figlia la
presenza delo suo, mettendo sempre da parte i dispiaceri
personali,dandole modo di instaurare un meraviglioso rapporto con il suo
papà, e se un giorno mia figlia dirà di suo padre quello che io dico di
te mi scoppierà il cuore di gioia.
Voglio lanciare un messaggio anche a
tutte quelle coppie che prese dalla rabbia personale ostacolano i
rapporti di uno dei due genitori con i figli, vi invito a riflettere
sull'importanza dei rapporti con i propri genitori. Se avete commesso
umanamente quest'errore approfittate di questa ricorrenza per rimediare,
per ricominciare.
Giudicate un papà come padre e non come uomo.A tutti quei padri che hanno scelto di non esserci, di non prendersi le proprie responsabilità posso solo dire che sono stati degli ingrati a girare le spalle ad uno dei doni più belli che la vita possa fare.
Auguro a tutti i giovani che stanno per diventare papà di vivere a pieno questo ruolo, tanto difficile quanto bello, a tutti coloro che sognano la paternità auguro di realizzare presto questo desiderio insieme alle loro compagne.
Valentina De Paolis
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